venerdì 6 ottobre 2017

Settembre 2017 in tre canzoni

Rieccoci qui per un post velocissimo di una rubrica che vorrei far rimanere mensile: per chi mi segue da un po', sì, è l'Aggiornamento Musicale con una nuova veste. Semplice-semplicissima in teoria, visto che si tratta di riassumere il proprio mese in tre canzoni che avete ascoltato all'infinito e che avete amato alla follia, colonna sonora di questi 30/31 giorni della vostra vita.Quando però ti accorgi di essere una persona che non smette mai di ascoltare musica, o comunque di averla nella testa, allora le cose si fanno un pelo complicate. (e comunque oh, ogni tanto questi post "robe della propria vita che non fregano a nessuno" servono proprio a ricordare che questo è un blog)
My My, Hey, Hey (Out Of The Blue) è semplicemente una canzone stupenda. Primo brano di Rust Never Sleeps e controparte all'elettrica Hey, Hey, My, My (Into the Dark), che invece mi va giù molto più pesantemente. Una delle ballate rock più belle di sempre, con un testo semplicemente grandioso. "It's better to burn out than to fade away" la citò anche Kurt Cobain nella lettera scritta prima di suicidarsi. "The king is gone but he's not forgotten" è un bellissimo omaggio a Presley, mentre "Rock and roll can never die" è divenuta per ovvi motivi una delle frasi più note della storia della musica. E poi oh, la bellezza del fatto che "Out of the blue and into the black" si possa tradurre in italiano in "di punto in bianco nel buio", rendendo ancora meglio il gioco di parole è qualcosa di inarrivabile.
Non so perché ma questa canzone dei Cure l'avevo sempre snobbata. Al primo ascolto appare infatti come qualcosa di confuso difficilmente etichettabile, che parte in un modo e poi continua diventando tutt'altro, con quel contrabbasso e quelle tastiere, e il sempre emotivo cantato di Robert Smith. Al secondo ascolto invece diventa ipnotica: con quelle sue atmosfere folli rende sempre felice. Compreso, ovviamente, il testo. In generale una canzone quasi atipica se ricordate i Cure come "quelli dark" ma che mi ha preso davvero tantissimo.
Ma questo è stato anche il mese in cui ho fatto un'enorme scorpacciata di Jehro Tull. E qui è stato davvero difficile scegliere il brano: volevo fare il furbo a mettere qui sopra il video su Youtube di Thick As A Brick per intero, ma la parte strumentale in The Foot Of Our Straits (A Passion Play) mi ha frenato. Alla fine se la sono giocata My God e Locomotive Breath e ha vinto quest'ultima. Ma per pochissimo, e solo simbologicamente. Non esagererei a dire che attualmente i Jehro Tull sono la mia band preferita (al pari dei Grant-Lee Buffalo): bellissime ballate, grandi brani elettrici, rabbia, dolcezza e una bravura immane. La musica come la amo io, con tantissime emozioni e colonna sonora perfetta per qualsiasi momento.
Dunque, quali sono le canzoni che sono state la colonna sonora del vostro, spero bello, settembre (quelle che avete ascoltato di più, per intenderci)?
...
E, invece del solito "iscrivetevi ai Comunellisti e blablabla" approfitto del post per un paio di annunci. Prima di tutto mi trovate su AuralCrave con un articolo che lega le mie due passioni, fumetti musica che ho scritto in estate ed è stato pubblicato a settembre, ma che tra una cosa e l'altra ho sempre dimenticato di dirvelo (in origine doveva essere pubblicata sul blog, poi mi è presa una certa mania di grandezza). Qui!
Secondo annuncio: mi trovate anche sulla pagina Facebook del grandissimo Mauro Emme, disegnatore che sui social pubblica lavori davvero ottimi e che sta pubblicando un webcomics davvero niente male (ne parleremo fra non molto, probabilmente), con una tavola parecchio scema a tema Disney scritta da me (sempre quest'estate). Nel frattempo enjoy, poi avete tempo per gli insulti.

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